Donne e Cinema: Mastercard evidenzia l'importanza di visibilità, mentoring e possibilità di accesso all’industria del cinema per le registe emergenti

1 settembre 2025

Venezia, 01 Settembre 2025In occasione della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che celebra il potere della narrazione globale, Mastercard, main sponsor della Mostra, ha presentato gli ultimi risultati dello studio ‘Women in Film’ – una ricerca approfondita che esplora le esperienze, le aspirazioni e gli ostacoli che affrontano le registe, emergenti o già affermate, devono affrontare in Italia e in tutta Europa.

Lo studio, condotto nel maggio 2025, ha coinvolto 6.000 donne professioniste nel settore cinematografico o aspiranti tali in sei importanti mercati europei (Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Germania e Polonia).

Le barriere strutturali che le donne devono ancora affrontare

Nonostante il crescente dibattito culturale sull’uguaglianza di genere nel mondo dei media, i dati rivelano che quasi la metà delle intervistate in Italia (48% vs 43% EU) sta valutando carriere alternative, al di fuori dell’industria cinematografica. Tra le principali difficoltà segnalate: la mancanza di fiducia in sé stesse e la paura del fallimento per il 20% (vs 30% EU), un accesso limitato alle reti professionali per il 37% (vs 35% EU) e una carenza di finanziamenti e risorse per il 20% (vs 21% EU).

La metà delle intervistate italiane ritiene, inoltre, che il tempo stia andando indietro per le donne nel cinema, con il 51% di loro (vs 58% EU) che segnala una crescente ondata di barriere più sottili rispetto a cinque anni fa. Sebbene le donne siano più visibili sullo schermo, la situazione dietro le quinte racconta un'altra storia: il 67% (vs 70% EU) crede che la parità nei ruoli dentro le quinte non sia ancora stata raggiunta.

Speranza, slancio e fiducia nelle nuove generazioni

Nonostante questi ostacoli, la ricerca rivela un forte senso di speranza e resilienza. È incoraggiante notare, infatti, che il 64% delle intervistate in Italia (vs 68% EU) ritiene che le condizioni per le donne nel cinema siano migliorate dall’inizio della loro carriera, con un ottimismo trasversale tra le generazioni – dalla GenZ alla GenX. Guardando al futuro, quasi 7 donne su 10 sono fiduciose che la prossima generazione avrà maggiori opportunità nel mondo del cinema.

Le ragioni principali di questo ottimismo includono: un maggiore accesso agli strumenti di creazione e distribuzione di contenuti (35% in Italia vs 38% EU), una più ampia disponibilità di formazione ed educazione cinematografica (30% in Italia vs 35% EU), oltre che una nuova ondata di storyteller socialmente consapevoli che spingono per una rappresentazione autentica (32% in Italia vs 35% EU).

È importante sottolineare, inoltre, come il 75% delle donne intervistate nel nostro Paese (vs 83% EU) crede che la collaborazione intergenerazionale sarà fondamentale per creare un futuro più inclusivo e sostenibile per il settore.

Come le nuove generazioni cambieranno la narrazione

Le intervistate italiane ritengono che la prossima generazione di registe cambierà principalmente il modo in cui le storie vengono raccontate, in particolare grazie all'uso delle nuove tecnologie  che permetteranno di raccontare tutto in modo innovativo (38% in Italia vs 35% EU) o grazie ad una maggiore diversificazione per rappresentare culture e background diversi (34% in Italia e in EU), una crescente attenzione alla giustizia sociale e all'attivismo attraverso la narrazione (23% in Italia vs 25% EU) e una maggiore enfasi sull'autenticità e l'accuratezza nella rappresentazione (19% in Italia vs 25% EU).

Inoltre, il 70% delle donne in Italia (76% EU) ritiene che l’accesso precoce all’educazione artistica sia essenziale per sviluppare competenze utili ad una carriera nelle industrie creative.

Sebbene vi sia un chiaro slancio verso il futuro, permangono le preoccupazioni circa gli ostacoli “sistemici” che le nuove generazioni di donne dovranno affrontare: una maggiore concorrenza e saturazione del mercato (32% in Italia vs 31% EU), un aumento dei costi dell’istruzione e della formazione in ambito cinematografico (26% in Italia vs 27% EU), un accesso limitato ai finanziamenti per i progetti (23% in Italia vs 22% EU), la mancanza di esperienza professionale (15% in Italia vs 16% EU) e limitate opportunità di ingresso (14% in Italia vs 19% EU).

Le storie plasmano il modo in cui vediamo il mondo e chi ha il potere di raccontarle ha un ruolo molto importante. In Mastercard, ci impegniamo affinché sempre più donne abbiano le opportunità, il supporto e la visibilità di cui hanno bisogno per emergere nel cinema. Questa ricerca lo dimostra chiaramente: nonostante i progressi compiuti, le barriere sistemiche continuano a frenare i nuovi talenti emergenti. Se vogliamo un’industria cinematografica che rifletta davvero la ricchezza e la diversità della nostra società, dobbiamo investire - con urgenza e intenzionalità - nel mentoring, nelle possibilità di accesso alla industry e in un cambiamento strutturale a lungo termine.” – ha dichiarato Beatrice Cornacchia, Executive Vice President, Marketing & Communications, APEMEA di Mastercard.

La ricerca condotta da Mastercard ha, infine, esplorato i tipi di storie che le donne vorrebbero maggiormente veder rappresentate sullo schermo:

  1. Storie incentrate sulle esperienze femminili (49% in Italia vs 42% EU);
  2. Percorsi di salute mentale (42% in Italia vs 47% EU);
  3. Il modo di vivere nelle comunità rurali o isolate (31% in Italia vs 32% EU);
  4. La vita e le difficoltà della classe lavoratrice (28% in Italia vs 36% EU);
  5. Le prospettive delle persone con disabilità (27% in Italia vs 32% EU).

La presenza di Mastercard main sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, una collaborazione iniziata nove anni fa, rientra nel suo più ampio impegno nel promuovere equità, inclusione e innovazione attraverso le sue partnership e piattaforme globali. Dall’abilitazione dei pagamenti all’empowerment dei talenti creativi, Mastercard contribuisce a costruire un mondo in cui ogni storia possa essere ascoltata e ogni regista possa avere il proprio posto dietro l’obiettivo.

Note per la Redazione

1 I dati citati provengono da un sondaggio condotto da Censuswide su 6.000 donne intervistate in tutta Europa (Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Germania) nel maggio 2025, tutte operanti o aspiranti a lavorare nell'industria cinematografica. Ulteriori suddivisioni per identità, genere o fascia d’età sono disponibili su richiesta.

 

 

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